Disbrigo pratiche MSNA

A fianco dell’attività educativa, Aedis supporta i minori anche nell’attività di disbrigo pratiche e gestione burocratica: relazioni, richieste di protezione, incontri in Questura, mediazioni culturali.

Disbrigo pratiche MSNA: gestione delle Documentazioni e Aiuto Amministrativo

Sappiamo che i ragazzi si sentono un po’ preoccupati per tutte le pratiche burocratiche che servono a ottenere i documenti giusti per rimanere in Italia. Vogliono capire bene come funzionano le procedure fin dal loro arrivo nella Comunità. Capiscono che, purtroppo, ci possono essere dei tempi lunghi. Chiedono anche di conoscere meglio quali sono i loro diritti e doveri qui in Italia e di poter parlare regolarmente con chi lavora nei centri di accoglienza per capire cosa succede con i vari documenti. In particolare, vogliono sapere di più sul loro status giuridico quando compiono 18 anni.

 

Responsabilità dei Comuni e Tutela dei Minori

Nella presa in carico del minore straniero non accompagnato, i Comuni hanno il compito di assicurare una serie di servizi destinati a garantire l’applicazione delle norme e delle leggi a tutela dei minorenni:

  • i diritti di cui è portatore il minore straniero non accompagnato secondo la normativa nazionale e internazionale vigente;
  • la regolarizzazione dello status giuridico del minore, altrimenti esposto ad una condizione di rischio e debolezza;
  • l’avvio graduale del minore verso l’autonomia e l’inclusione nel tessuto sociale del territorio tenendo sempre presente il suo superiore interesse.

Proprio a questo scopo, dopo i primi giorni passati nella Comunità, i ragazzi vengono chiamati a fare un colloquio con l’aiuto del CIR (Consiglio Italiano per i Rifugiati ONLUS di Gorizia). Questo serve a proteggere i loro interessi e a parlare delle cose più pratiche e importanti per il loro futuro.

 

Diritto a Dire la Propria e Aiuto con la Lingua

Il diritto alla partecipazione delle persone di minore età trova le sue radici normative nell’articolo 12 della Convenzione Onu sui diritti dell’Infanzia e dell’adolescenza. Questo diritto si basa su due principi cardine:

  • il diritto del minore a esprimere la sua opinione
  • il diritto del minore di vedere riconosciuto il dovuto peso alle opinioni espresse

Nella pratica si tratta della possibilità per il ragazzo di poter condividere il proprio punto di vista, di essere parte attiva dei processi decisionali che lo riguardano e di poterli influenzare. Gli adulti hanno il compito di guidare i minori e di facilitare l’emersione del loro punto di vista considerando l’età e il grado di maturità.

 

Supporto linguistico e mediazione culturale nel disbrigo delle pratiche

Dopo che i ragazzi sono arrivati alla Comunità, chi lavora qui ha il compito di raccogliere alcune informazioni importanti su di loro, come la scuola che hanno fatto, se hanno già lavorato, e altro ancora. Per facilitare questo processo e capire meglio la loro situazione, Aedis si avvale del supporto dell’Associazione Centro Solidarietà Immigrati – Ce.S.I. O.N.L.U.S. per le mediazioni linguistiche necessarie in momenti come i colloqui con l’operatrice del CIR o con il tutore.

 

Procedimenti al primo ingresso in comunità

Entro 10 giorni dall’affidamento del minore alla Comunità da parte delle Forze dell’Ordine, gli educatori compilano la Scheda di primo ingresso e la inviano al Comune U.O. Richiedenti Asilo e MSNA. All’interno di tale scheda, vengono indagati i dati anagrafici, il livello di scolarizzazione pregresso, le esperienze lavorative, informazioni personali, della famiglia di origine, sul viaggio intrapreso, motivazioni e progetto migratorio, intenzioni e aspettative per il futuro.

Quando ci sono colloqui con i ragazzi, si cerca di spiegare loro quali sono:

  • dei diritti e doveri correlati alla minore età,
  • dei possibili percorsi di integrazione in Italia,
  • del diritto di chiedere il riconoscimento della protezione internazionale e sulla relativa procedura.

Se vogliono chiedere protezione internazionale, gli educatori Aedis li accompagnano a fare la domanda presso gli uffici della Questura territoriale competente, dal tutore, la cui presenza è fondamentale per la firma del modulo C3 predisposto.

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