U Report on the Move è il progetto UNICEF presentato nelle case di accoglienza minori stranieri di AEDIS. Una vera e propria piattaforma di sostegno che permette ai ragazzi di avere informazioni corrette e seguire un percorso di integrazione sano sia che si tratti di questioni burocratiche che di gestione del proprio percorso personale.
Pasian di Prato, 11 dicembre 2023 – «Voglio fare il parrucchiere», «Io il taxi driver», «Giocare a calcio!»: attenti, seduti attorno al tavolo, concentrati ad ascoltare, a volte dubbiosi sulle risposte da dare o in difficoltà a trovare la parola italiana, subito contenti, però, di poter esprimere un desiderio. È così che i giovani migranti delle strutture della cooperativa AEDIS hanno accolto i delegati di UNICEF incaricati di presentare un progetto interamente dedicato a fornire risposte e informazioni utili per integrarsi nel paese in cui sono arrivati.
Cos’è il progetto U Report on the Move di Unicef presentato ai ragazzi di AEDIS
Una vera e proprio attività di scambio organizzata per far conoscere il progetto U Report On the Move e soprattutto per farne comprendere l’utilità per la realizzazione dei propri obiettivi. Si tratta di una piattaforma digitale presente in quasi 70 paesi con oltre 10 milioni di iscritti con una versione rivolta ai minori stranieri non accompagnati. È costituita da un servizio di messaggistica, basato su Whatsapp, Messenger e Telegram, che fornisce un punto di riferimento costante e risposte qualificate a domande di carattere logistico, burocratico e anche di supporto in caso di difficoltà personali e di elaborazione di ansia e traumi spesso causati dal viaggio. U-Report on the Move è uno strumento anonimo e gratuito, disponibile in italiano, inglese, ucraino, francese, arabo, bengalese, pashto o urdu. È rivolto a ragazzi dai 14 ai 24 anni e oggi dà voce a oltre 5.700 giovani rifugiati e migranti e fornisce loro informazioni utili per il loro percorso in Italia.
Le giornata di presentazione UNICEF a Segnacco e Cargnacco
Presso la cooperativa sociale AEDIS i delegati UNICEF hanno dedicato due giornate, il 6 e 7 dicembre, nelle sedi di Segnacco, frazione di Tarcento, e Cargnacco, frazione di Pozzuolo del Friuli. Nella prima sono ospitati 8 giovani, mentre nella seconda 10, tutti tra i 15 e 17 anni e di provenienze diverse, Tunisia, Egitto, Pakistan, Albania.
«Per noi che ci occupiamo dei problemi quotidiani dell’accoglienza – spiega Michele Lisco, presidente della cooperativa AEDIS – questi progetti sono molto importanti. Sono strumenti concreti di integrazione che confermano e sostengono il lavoro che facciamo ogni giorno, cioè quello di costruire delle possibilità sane per questi ragazzi. È fondamentale soprattutto per i tanti giovani che si impegnano a emergere da una situazione di vulnerabilità e sono disposti a studiare e lavorare: avere la certezza che ci sono dei punti di riferimento facili e accessibili a cui ci si può aggrappare in un momento di difficoltà è determinante affinché si realizzi il futuro che sognano».
Proprio dai desideri di ogni ragazzo, infatti, si è sviluppato l’incontro: un primo giro di presentazioni ha permesso a ognuno di raccontarsi dicendo il nome, gli anni e ciò che piace fare, e poi, da queste informazioni, su un cartellone diviso in due colonne sono stati appesi dei cartellini con le risposte alle domande “cosa voglio fare?” e “cosa mi serve per arrivarci?”. Il poster si è presto colorato di: parrucchiere, autista di taxi, calciatore, lingua italiana, informazioni utili. Ovvero, proprio lo scambio che avviene ogni giorno sulla piattaforma U Report On the Move: indicazioni per lavorare e imparare l’italiano, i servizi sociali di base disponibili, le leggi e i regolamenti esistenti in ambito di documenti e salute, eventi e attività ricreative utili. E da queste esigenze anche le necessità di supporto più immateriali che, però, sono ugualmente fondamentali per affrontare l’integrazione serenamente e completare il proprio percorso.
Per introdurre il fatto che la piattaforma offre diversi tipi di supporto, il delegato UNICEF ha spiegato come a volte capiti di dire “mi sento male, non dormo, ho tanti pensieri, mi viene in mente qualcosa che mi è successo e non mi lascia tranquillo”. È un segno del bisogno di parlare con qualcuno e che non significa essere deboli, ma solo che bisogna chiedere una mano:«Ci vuole più coraggio a dire “ho bisogno di una mano” che a fare tutto da solo: qui voi potete mandare un messaggio e i nostri colleghi operatori o psicologi vi daranno una mano».
La registrazione alla piattaforma U Report on the Move
Alla fine dell’incontro tutti i ragazzi hanno fatto la registrazione al servizio nella propria lingua e con l’applicazione disponibile sui rispettivi cellulari. Per la maggior parte di loro si tratta spesso di un avvicinamento lento, soprattutto per quello che riguarda il supporto emotivo e mentale, a fare la differenza è il fatto di poter avere sempre a disposizione l’accesso a un punto di riferimento di valore come il personale UNICEF.
Il servizio di messaggistica è realizzato grazie al lavoro di operatori che a seconda delle richieste coinvolgono anche altri soggetti come Approdi per gli aspetti psicosociali, Arci per le questioni legali e in caso di necessità legate alla tutela Unhcr. È stato pensato come strumento di partecipazione e cittadinanza attiva e a questo scopo nella piattaforma sono costantemente attivi risorse di coinvolgimento come sondaggi su diversi temi, proposte di attività on line e in presenza, interventi di formatori e influencer che si occupano di discriminazioni e pregiudizi, concorsi, opportunità e materiali informativi. Il progetto è disponibile al sito www.onthemove.ureport.in