La comunità ospiterà fino a otto minori e permetterà ai ragazzi di sperimentarsi nel percorso indicato dal giudice. Un sistema di sorveglianza monitorerà sia il non rispetto delle regole, sia i comportamenti virtuosi a favore del ragazzo.

Al via la nuova comunità per minori in stato di giudizio di Aedis: ospita già i primi ragazzi la casa di Pordenone che la cooperativa sociale ha destinato all’accoglienza di ragazzi inviati dal Centro di giustizia minorile in misura cautelare.

Il progetto prevede l’accoglienza di ragazzi under 18, tendenzialmente italiani o stranieri di seconda generazione, che in passato si sono resi colpevoli di azioni illecite e devono scontare una pena. Per questi minori, però, il giudice di riferimento ha ritenuto utile la misura cautelare con un periodo di osservazione, sostegno e controllo all’interno di una comunità senza la possibilità di uscire dalla struttura.

La Casa di Pordenone di Aedis è stata predisposta proprio con questo scopo e dotata di un sistema di sorveglianza che permette di fornire la necessaria sorveglianza senza che, però, questo impedisca lo sviluppo di un ambiente familiare e di sostegno al percorso dei ragazzi. La comunità mette a disposizione otto posti: i minori sono seguiti da educatori con esperienza di minori “difficili” e di notte è prevista una sorveglianza esterna per dare maggiori garanzie di affidabilità.

«Pur nella massima sicurezza, nel nostro centro non ci saranno sbarre e nessun mezzo di contenzione, – spiega il presidente di Aedis Michele Lisco – perché vogliamo che la struttura ricalchi quella di una qualsiasi comunità e sia preminente l’obiettivo educativo. L’idea è quella di ricreare una “famiglia” gestibile. Ci sarà un operatore ogni quattro ragazzi: con otto ospiti ci sono sempre due addetti in comunità».

Le attività previste dipendono dal percorso individuale proposto dalla comunità e concordato con l’Ufficio servizi sociali per i minorenni: possono andare a scuola o uscire per specifici motivi accompagnati o monitorati e solo se previsto dalle specifiche disposizioni. «Eventuali comportamenti dubbi o fuori dalle regole – spiegano dalla cooperativa – sono subito segnalati e allo stesso modo facciamo con i comportamenti virtuosi. Si tratta di ragazzi che si sono meritati il posto in comunità, da loro viene la volontà di lasciarsi alle spalle ciò che è accaduto e intraprendere un nuovo cammino. Il monitoraggio è una tutela che va a loro sostegno affinché sia realmente possibile tracciare quel nuovo percorso educativo desiderato dallo stesso ragazzo».

Nella nuova comunità saranno accolti minori dal Triveneto, Friuli Venezia Giulia, Veneto e Trentino Alto Adige, in base alle disposizioni del servizio di giustizia minorile. Questo fa capo al Ministero della Giustizia – Dipartimento Giustizia Minorile e applica quanto previsto dal Codice di processo penale minorile, D.P.R. 448/1988 art.22, per l’accoglienza di minori con problematiche giudiziarie. L’obiettivo ultimo è coinvolgere i ragazzi in percorsi di recupero educativo e sociale e far sì che possano sviluppare un nuovo cammino con una maggiore consapevolezza di sé e nuove strategie per affrontare le situazioni difficili su cui in passato sono “inciampati”.

Francesca Benvenuto

Francesca Benvenuto

Copywriter e redattore di testi e articoli web per la comunicazione di enti, aziende e organizzazioni.

Leave a Reply