Far conoscere le bellezze del territorio aiuta l’integrazione, perché vedere “cose belle” aiuta a far fronte a scoramento e dolore in modo positivo e non distruttivo. La maggior parte di loro non ha mai visto il mare o la montagna e Venezia è sempre un grande sogno.
Venezia, Monte Lussari, Grado, ma anche tanti luoghi meno famosi ma sempre pieni di “cose belle” da vedere. Sì, perché sono proprio le “cose belle” l’obiettivo delle uscite che Aedis organizza per i ragazzi accolti nelle diverse case in regione.
Questo tipo di iniziative fa parte di percorsi di educazione alla cittadinanza che la cooperativa organizza anche in modo informale con l’obiettivo di far conoscere il territorio e la cultura locale e favorire l’integrazione e il rispetto per il paese ospitante. Secondo Aedis, la conoscenza del territorio in cui si arriva è sempre strumento di integrazione: vedere dove sei, imparare a muoversi nello spazio e capire quali sono gli elementi presenti, naturali o urbanistici o storici, insegna a capire come comportarsi e quali sono le regole a cui adeguarsi.
Non solo, però: anche la bellezza di cui il territorio friulano e italiano è portatore svolge un ruolo determinante. Molti dei ragazzi che arrivano in Italia non hanno mai visto né il mare né la montagna e tanto meno centro storici come Udine e Trieste o luoghi da sogno come Venezia. Sono proprio queste le “cose belle” che danno valore a ciò che stanno vivendo oltre che senso al percorso di vita che hanno intrapreso.
Per un adolescente che ha viaggiato anche per anni in condizioni di pericolo, degrado e paura, vedere “cose belle” fa sì che possa far fronte allo scoramento e alla malinconia per la famiglia in modo positivo e non distruttivo. È come ricevere un messaggio che rassicura:
“in questo viaggio duro non ci saranno solo cose difficili, ma farai anche esperienza di cose belle e questa bellezza darà ancora più valore al tuo obiettivo perché ti insegnerà a rispettarlo e a diventarne parte”.
Se i ragazzi che arrivano in Italia imparano a conoscere il territorio in cui si trovano, impareranno anche a sentirsene parte, a prendersene cura e a contribuire positivamente allo sviluppo della casa che li ha accolti.
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