Non ci si mette in viaggio per motivi futili: le motivazioni delle richieste d’ingresso dei minori stranieri non accompagnati raccontano il naturale desiderio di madri e padri di un futuro migliore per i loro figli. Prima di tutto: la sicurezza di poter vivere.
Aedis oggi accoglie minori di tutte le nazionalità e provenienza: oggi arrivano prevalentemente dal Nord Africa e dall’area del Pakistan e Afghanistan, ma si tratta di flussi che continuano a cambiare in base al mutare dei contesti sociali di origine e ai bisogni delle popolazioni.
I motivi che spingono dei ragazzi a lasciare la loro casa sono tanti. C’è chi fugge da conflitti armati o da discriminazioni o persecuzioni religiose, chi invece scappa dalla povertà e dalla miseria. In tutti i casi, i genitori, mamme e papà, sono i primi a cercare per i figli la possibilità di un futuro migliore: a volte intraprendendo con loro il viaggio, in altre incoraggiandoli a partire magari per raggiungere dei parenti che già si trovano in Europa. A volte, invece, ci sono anche minori vittime della tratta di esseri umani, in viaggio contro la loro volontà.
È possibile, comunque, tracciare alcune tendenze generali in base alle aree di provenienza:
1. Dall’Europa: i minori in viaggio dall’area balcanica
Coloro che arrivano da Paesi balcanici come Albania e Kosovo, spesso candidati all’adesione all’Unione europea, sono solitamente considerati migranti economici. Sono ragazzi che cercano delle migliori condizioni di vita, delle opportunità di lavoro e una speranza per il futuro.
2. Dall’Africa: in fuga da povertà, persecuzioni e regimi dittatoriali
Il flusso di minori prevalente proviene dai Paesi del Maghreb: in particolare Marocco, Tunisia, Egitto. Sono ragazzi che cercano condizioni di vita migliori, a causa di diseguaglianze sociali molto forti che generano condizioni di marginalità sociale ed economica e i conseguenti rischi di un regime persecutorio fino alla pena di morte.
I ragazzi che provengono dall’Africa centro-orientale, come Somalia ed Eritrea, invece, cercano rifugio da situazioni di povertà, ma anche di persecuzione etnico-religiosa legate all’integralismo islamico.
Esattamente come accade per coloro che migrano dagli Stati subsahariani, cioè Gambia, Burkina Faso, Mali, Ghana, Sud Sudan, Guinea, Costa d’Avorio: cercano rifugio da situazioni ambientali caratterizzate da fame, carestia e gravi privazioni unite ai rischi di regimi dittatoriali sanguinari.
5. Dall’Asia: per scappare dalla povertà, dai talebani e dai rapimenti
Dagli stati dell’Asia centrale, come il Pakistan e l’Afghanistan, scappano ragazzi vittime di povertà e soprattutto dall’instabilità politica e sociale dovuta alla dominazione dei talebani e alle continue minacce di rapimenti e guerriglie. Dal Bangladesh, invece, i minori fuggono da persecuzioni religiose o dalla fame causata da avverse condizioni climatiche.


